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Descrizione

Sin dal secolo XIV è attestata, in documenti nonantolani, l’esistenza di una chiesa di Santa Maria di Disvetro probabilmente ubicata nell’attuale periferia di Cavezzo, ove ora sorge l’oratorio di Sant’Anna.
La odierna chiesa disvetrese trae invece la sua origine da un modesto oratorio sorto nel 1610 ad opera dei fratelli don Dionisio e Giovanni Malavasi, per dotare la popolazione di un comodo luogo di culto stante la lontananza della parrocchiale cavezzese di Sant’Egidio. Con atto costitutivo
datato 29 luglio 1624 l’oratorio fu elevato alla dignità parrocchiale, sottraendo quindi la comunità alla cura d’anime di Cavezzo. Al 1663, sollecitati dal parroco don Carlo Malavasi, sono da porsi i lavori per la costruzione del tempio attuale che non dimostra particolari pregi architettonici: la facciata, settecentesca, è sobriamente organizzata in due ordini di lesene poco pronunciate sui rispettivi basamenti, con due ali laterali appena accennate. La compattezza della superficie muraria è appena mossa dalla porta, dal finestrone centrale e dalle due nicchie che contengono statue in cotto settecentesche del Santo eponimo Giovanni Battista e di Sant’Antonio da Padova.
L’interno, ad una navata con cappelle laterali, concluso da volta a botte, conserva il pregevole altare maggiore tardobarocco in policromo marmo di Verona risalente al 1760, attribuito a Pietro Lumi e fatto costruire dall’allora parroco don Stefano Golinelli. Decorava il presbiterio una balaustra marmorea voluta da don Lodovico Castellazzi nel 1795, oggi non più esistente.
Nel primo altare a sinistra (opera di maestranze carpigiane con colonne nere in finto marmo e timpano spezzato) rimane dell’antico arredo un pregevole paliotto in scagliola in bianco e nero attribuibile al carpigiano Gasparo Griffoni (1640-1689), figlio di Annibale, databile al settimo decennio del Seicento, impostato ancora sulla disposizione classicista di candelabre, girali d’acanto e finte trine che inquadrano tre figurine di santi. La seconda cappella di sinistra presenta invece un’ancona in scagliola, opera di gusto classicheggiante dovuta a Gaetano Venturi (1862). Nella terza cappella di sinistra ancona in scagliola e stucco di gusto eclettico con vivace policromia, eseguita nel 1865 dal modenese Antonio Bernasconi cui si deve forse anche l’ancona in abside nonché l’ornato dell’oratorio della Gaviola. Nella terza cappella di destra ancona corinzia in finto marmo di sapore eclettico che conserva i medaglioni a bassorilievo con i quindici misteri del rosario, opera anch’essa di Antonio Bernasconi (1860).
La seconda cappella di destra mostra un’ancona in scagliola policroma in stile neoclassico eseguita da Giovanni Garuti di Staggia nel 1863, contenente un olio raffigurante la Vergine col Bambino in trono con i Santi Antonio Abate ed Apollonia di fredda ispirazione purista, opera del finalese Francesco Setti (1862), mentre la prima cappella di destra è ornata da ancona in finto marmo, anch’essa opera ottocentesca del Venturi e contiene una mediocre tela attribuibile al mirandolese Antonio Bassoli (1655-1705) raffigurante il Crocifisso e i Santi Nicolò di Bari, Sebastiano e Maria Maddalena.
Del campanile della chiesa di Disvetro si ha notizia dal 1668, ma è probabile che fosse già in opera al tempo della costituzione della parrocchia. Le precarie condizioni della torre consigliarono un rifacimento pressoché radicale nel 1923 ad opera dell’architetto Giacomo Masi (di cui
costituisce l’ultimo lavoro), secondo classici moduli del primo Rinascimento padano. A poche decine di metri sorge il cimitero, di costruzione tardo ottocentesca.

Modalità di accesso

Consultare orari messe.

Indirizzo

Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista a Disvetro

Via di Mezzo - Disvetro frazione di Cavezzo
41032 - Italia

Contatti

Struttura responsabile

Unità Pastorale di CAVEZZO - Moderatore: Dallari don Giancarlo

Ultimo aggiornamento: 11-08-2023, 07:08