People: traces and lights è stato realizzato negli anni 2002 e 2003 con il sostegno dell’Unione Europea, programma “Cultura 2000”
Partner europei del progetto
Assessorato Cultura del Comune di Cavezzo – Italia
Multimediafabriken AB, Grythyttan – Svezia
Instituto Municipal de Formación y Empleo (I.M.F.E.) del Comune di Granada – Spagna
AIDO – Asociación Industrial de Óptica, Color e Imagen, Paterna (Valencia) – Spagna
Partner nazionale
Regione Emilia-Romagna – Italia
Contributi, patrocini, partecipazioni
AICCRE Emilia-Romagna – Italia
Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna – Italia
Escuela de Arte, Granada – Spagna
Escuela Salesiana, Granada – Spagna
Hällefors Folkhögskola e della Fellingsbro Folkhögskola – Svezia
Students Union at Restaurantschool in Grythyttan – Svezia
Universidad Cardenal Herrera CEU San Pablo, Valencia – Spagna
Partner locali
Circolo Artistico Cavezzese
Circolo Fotografico Cavezzo
Cooperativa Giardino
Freaks – circolo culturale
Coordinamento generale del progetto
Paolo Barbaro, Rocío Cárcel Rubio, Chiara Fattori, Andrea Orlando,
Aulis Syväjärvi, Ana Zuheros Padilla
Direttore artistico
Nino Migliori
Pubblicazione “People: traces and lights”
Paolo Barbaro (a cura di)
Video-opera “People: traces and lights”
Aulis Syväjärvi, Enar Karlsson, Anna Blomstedt-Sjödhal
Sito web www.multimediafabriken.se/peopletracesandlights/index2.asp
Enar Karlsson, Susann Rickan, Magnus Norr
Convegno “Fotografia, sperimentazione, multimedialità” (Bologna, marzo 2003)
Paolo Barbaro (a cura di)
Relatori ai workshop di Granada (novembre 2002)
Paolo Barbaro, Carmen Francés Olmos, Jorge Jiménez Brobeil, Laura Jimenez López, Roberto Roli, Aulis Syväjärvi
Relatori al convegno di Bologna (marzo 2003)
Paolo Barbaro, José Luis Ferrer, Carmen Francés Olmos, Laura Jimenez López, Nino Migliori, Andrea Orlando, Cristiano Panzetti, Arturo Carlo Quintavalle, Aulis Syväjärvi
Hanno ideato e realizzato la mostra “People: traces and lights” (Granada, gennaio 2003)
Laura Jimenez López, Josefina López Galdeano
Hanno ideato e realizzato la mostra “People: traces and lights” (Cavezzo, marzo 2003, nei locali concessi dalla Banca Popolare dell’Emilia-Romagna)
Carlo Brisotto, Chiara Fattori, Alessandro Fontanesi, Franco Gavioli, Alessio Guaitoli, Rossella Merighi, Cristiano Panzetti, Damiano Pivetti, Roberto Roli
Hanno contribuito alle produzioni video e informatiche del progetto
Claudia Cavatorta, Roberto Roli
Sul progetto, realizzato con il sostegno dell’Unione Europea, programma “Cultura 2002”, Cristiano Panzetti, all’epoca assessore alla cultura del Comune di Cavezzo, esprimeva queste valutazioni:
“Che un paese di 6.700 abitanti come Cavezzo abbia progettato e realizzato, insieme con Partner europei, unazione annuale di fotografia sperimentale e di ricerca, e video art, non deve stupire.
Infatti già dal 1996 il Comune di Cavezzo organizza laboratori, mostre-installazione e seminari dedicati alla sperimentazione fotografica, ed in particolare alle tecniche dellossidazione, del fotogramma dinamico, del bleaching.
Sulleco di quelle esperienze ci si è incontrati con altri soggetti europei, pubblici e privati, attorno a uno dei temi fondamentali di “Cultura 2000”, cioè del programma comunitario di riferimento per il nostro progetto: lattenzione rivolta al cittadino. Ci è sembrato molto stimolante svolgere questo tema, individuando proprio nelle piccole comunità locali, oltreché nelle aree marginali urbane, gli interlocutori dei laboratori previsti dal progetto.
Nel corso dellanno di durata del progetto (2002-2003) queste tecniche hanno viaggiato su e giù per lEuropa, dallItalia alla Svezia alla Spagna, dando vita a un patrimonio di opere consistente e rendendo possibili scambi culturali e confronti proficui tra giovani creativi. A nostro parere le potenzialità implicite di approfondimento di questazione sono molteplici, perciò lauspicio è che il progetto di “People” non muoia alla sua scadenza naturale, bensì prosegua con lo sviluppo di ulteriori contenuti ed attività”.
Sull’esperienza di People: traces and lights Paolo Barbaro, curatore del coordinamento scientifico e della pubblicazione del progetto, scriveva:
“Difficile dire, alla fine di questi percorsi europei, se la fotografia sia una lingua universale; si è trattato, crediamo, di un tentativo di aprire percorsi di confronto tra linguaggi e proposte differenti. Una ricerca sperimentale sui linguaggi ha forse senso, oggi, proprio nella valorizzazione dei singoli percorsi entro il linguaggio dell’immagine di ampia comunicazione che vede nella fotografia un’articolazione centrale, da sottrarre a ogni preteso ‘pensiero unico’”.