Sistema di emergenza-urgenza provinciale

CAVEZZO, APPROVATO IL DOCUMENTO DI RIFORMA DEL SISTEMA DI EMERGENZA-URGENZA PROVINCIALE

L’Ufficio di Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) della Provincia di Modena, riunitosi oggi, ha approvato due importanti provvedimenti riguardanti la riorganizzazione della rete sanitaria provinciale. Tra questi, la ratifica del documento di riforma del sistema di Emergenza-Urgenza del Distretto di Vignola, che si inserisce in un più ampio percorso di potenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali.

Il documento prevede investimenti e potenziamenti organizzativi per migliorare la qualità dell’assistenza, rafforzare la presenza dei medici nei pronto soccorso e assicurare una distribuzione più efficace dei mezzi di soccorso. Tra le misure approvate figurano il completamento della presenza dell’anestesista h24, l’aumento del personale medico per garantire doppi turni notturni, e l’attivazione di un ambulatorio per le urgenze a bassa complessità entro il primo semestre 2026.

“Si tratta di un passaggio importante per tutto il territorio modenese – commenta il sindaco di Cavezzo, Stefano Venturini, che ha seguito con attenzione l’evoluzione del percorso – perché conferma l’impegno della CTSS a mantenere un sistema sanitario equo, integrato e vicino alle esigenze delle comunità locali. La collaborazione tra i Distretti e le Aziende sanitarie è fondamentale per garantire servizi di emergenza efficaci e coordinati in tutta la provincia.”

L’incontro ha inoltre ribadito la complementarietà tra gli ospedali di Carpi e Mirandola, con funzioni differenziate ma integrate per offrire servizi omogenei e di qualità su tutto il territorio dell’area nord, di cui Cavezzo fa parte. La programmazione degli interventi continuerà in un’ottica di rete, con un monitoraggio costante dei risultati e un confronto continuo con i sindaci dei Distretti.

“Il percorso di riorganizzazione del sistema sanitario – conclude Venturini – deve sempre partire dal dialogo con i territori e dalla valorizzazione delle risorse esistenti. Solo così possiamo assicurare un’assistenza realmente vicina ai cittadini e capace di rispondere alle nuove sfide sanitarie.”